FIRENZE – Si presentano ulteriori sviluppi nell’inchiesta aperta dalla procura di Firenze per le presunte tangenti sugli appalti Anas in Toscana denominata ‘Strade dell’oro’.
Ieri Roberto Troccoli, ex capo del servizio amministrativo di Anas Toscana, già agli arresti domiciliari dal settembre scorso, è stato raggiunto da una seconda misura di custodia cautelare, sempre agli arresti domiciliari, emessa dal gip. L’accusa è di corruzione. Inoltre, secondo quanto appreso, da ieri è agli arresti domiciliari anche un imprenditore, titolare della ditta Intergeos di Alfonsine (Ravenna), specializzata in opere stradali e d’ingegneria ambientale. L’imprenditore era fra gli indagati della prima fase ed era stato già perquisito.
Secondo quanto emerge, sono state denunciate, altre cinque persone, che si aggiungono ai 24 indagati della fase iniziale. Perquisizioni sono state eseguite presso abitazioni e aziende degli indagati ed è stata sequestrata documentazione cartacea e informatica, in particolare relativa ai rapporti tra indagati, ditte e Anas Toscana.
Con questo sviluppo, l’inchiesta, coordinata dalla Dda di Firenze e condotta da Polstrada e sezione di pg della procura, apre un cosiddetto ‘filone ravennate’ che confermerebbe – secondo l’accusa – l’attività illecita degli ex vertici di Anas Toscana, i quali, grazie a ruolo e funzione ricoperta, avrebbero assicurato ad alcune imprese l’aggiudicazione certa di lavori. Anche gli appalti su cui si indaga in questo sviluppo, sono relativi ad opere e cantieri stradali in Toscana.