FIRENZE – “Non è vero che sono stati risolti i problemi: anzi, c’è bisogno di rilanciare una politica industriale, di investimenti, molto seria”. Lo ha affermato Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil, oggi a Firenze per l’attivo dei delegati toscani, commentando i dati sulla cassa integrazione a dicembre 2015. “Purtroppo gli stessi dati di Federmeccanica dicono che sono stati persi oltre 300mila posti di lavoro in questi anni, quindi il dato vero con cui dobbiamo fare i conti è che non sta crescendo l’occupazione” ha spiegato, attaccando la riforma del governo e difendendo i contratti nazionali: “Non vorrei che l’obiettivo vero delle imprese in questa fase fosse quello di non fare nessun contratto nazionale, e di utilizzare la norma che il Governo ha fatto nella Legge di Stabilità per poter erogare salari senza pagare tasse e contributi”.
“La via del superamento dei contratti nazionali di lavoro – ha detto – non la condividiamo e crediamo che vada assolutamente contrastata”.” Dure le critiche anche sul welfare disegnato dal governo: “La riforma fatta dal governo sugli ammortizzatori sociali è una pessima riforma, perché di fatto ha ridotto la copertura, non è vero che le ha estese a tutte le forme di lavoro: in più oggi a un’impresa costa di più utilizzare la cassa integrazione o il contratto di solidarietà che non licenziare”.
In una fase di questo genere – ha aggiunto Landini – l’aumento dei salari è un aspetto legato anche alla ripresa dei consumi e al rilancio dell’economia, quindi è un tema che deve essere assolutamente affrontato”.
Gli aumenti salariali aziendali e non fissati nel contratto nazionale, come proposto da Federmeccanica, “riguarderebbero solo una minima parte dei lavoratori del settore, in Toscana circa 55mila, e si perderebbe la funzione del contratto, quella di dare aumenti a tutti: questo per noi è inaccettabile”. Lo ha detto Massimo Braccini, segretario generale della Fiom-Cgil Toscana, a margine dell’attivo regionale di quadri e delegati.