AREZZO – La Guardia di Finanza sta eseguendo una serie di perquisizioni in una quindicina di società che avevano ricevuto finanziamenti da Banca Etruria, alla ricerca di documenti e materiale utile a ricostruire i collegamenti tra le società e la banca. Le società perquisite, con sede in Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, sarebbero riconducibili all’ex presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi, e ad un ex membro del cda, il commercialista fiorentino Luciano Nataloni.
L’ipotesi di reato contestata per cui si procede è l’omessa comunicazione del conflitto di interessi: i due avrebbero concesso finanziamenti di Banca Etruria a società in qualche modo a loro riconducibili senza fare la necessaria comunicazione agli organi dell’istituto.
Le società oggetto di perquisizioni operano nei settori più diversi, dalle costruzioni di edifici alla compravendita di beni, ma tutte risultate “assegnatarie di affidamenti deteriorati, ovvero interessate a qualsiasi titolo all’erogazione di essi”. Obiettivo delle indagini è accertare i rapporti tra esse e alcuni manager di banca Etruria” e “valutare la sussistenza di condotte omissive tese a celare interessi sottostanti fra i soggetti interessati e le società che hanno ricevuto affidamenti, non restituiti, che hanno generato una sofferenza o una perdita per la banca”.