FIRENZE – Nonostante che nei giorni scorsi non siano registrati nuovi sformaenti dei valroi di PM10, il Comune di Firenze ha deciso il varo in via “preventiva” di una serie di provvedimenti speciali di limitazioni al traffico e all’uso di riscaldamento con l’obiettivo di ridurre la concentrazione di inquinantiu nell’aria.
“Ritengo che a titolo di prevenzione sia utile assumere dei provvedimenti soprattutto a tutela delle persone fragili, come bambini e anziani, più esposti all’inquinamento” ha detto il sindcao Dario Nardella annunciando la firma dell’ordinanza urgente.
Eppure, a ben vedere, il provvedimento ha una portata decisamente limitata. Il divieto di circolazione è infatti limitato solo ad un’area circoscritta del centro città, in una precisa fascia oraria, e riguarda solo alcuni tipi di veicoli considerati più inquinanti. In base all’ordinanza comunale firmata dal primo cittadino, il blocco al traffico si riferisce solo alla Ztl, in cui on potranno entrare, dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30, mezzi euro 2, 3 diesel e a benzina euro 1 (gli Euro zero sono già interdetti). L’orario del riscaldamento scende da 12 ore quotidiane ad otto, e da 20 gradi a 17 massimi riscaldamento su luoghi di lavoro, fabbriche e spazi artigiani, 18 nelle case private.
“Firenze, tra le grandi città italiane, è quella con le migliori performance dal punto di vista del rispetto dei limiti ambientali” ha rivendicato Nardella, citando a sostegno la revisione di 9.000 caldaie all’anno, il divieto di ingresso in Ztl delle auto euro zero a benzina ed euro1 diesel, la riduzione di 3.200 auto su strada al giorno grazie alla linea 1 della tramvia, destinato a triplicare con con le linee 2 e 3, per un totale di 25 mila tonnellate di CO2 in meno.
A chi gli chiedeva dell’appello lanciato dalla direttrice di Arpat, Maria Sargentini, di non azzerare, così come prevedono le normative, il conteggio degli sforamenti con l’avvio dell’anno nuovo, Nardella ha replicato secco: “L’importante che ognuno faccia il suo lavoro: noi sindaci ci assumiamo le responsabilità e firmiamo le ordinanze. Arpat faccia il suo lavoro, possibilmente anche nei giorni festivi”.