FIRENZE – Le polemiche sul decreto salva-banche, tra le proteste dei risparmiatori e la difesa dell’azione del governo hanno tenuto banco nell’ultimo giorno della Leopolda 6, che secondo gli organizzatori ha totalizzato oltre 24 mila presenze.
Sul palco ieri è stato lo stesso premier Matteo renzi ad affrontare di petto la questione: “Non abbiamo scheletri nell’armadio“, “per questo siamo favorevoli all’istituzione di una commissione di inchiesta” ha detto, ribadendo la bontà del decreto approvato tre settimane fa per salvare “migliaia di conti correntisti e migliaia di lavoratori”.
Fuori, la manifestazione-corteo dei risparmiatori “traditi” dalle quattro banche fallite è stata fermata a poche centinaia di metri dalla Leopolda, ma una delegazione ha incontrato il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, che ha fornito delle rassicurazioni sull’impegno del governo a studiare una soluzione per “ristorare” i piccoli risparmiatori: secondo quanto reso noto dai quattro istituti di credito, si tratterebbe di poco piùdi 1.000 persone.
“Quello che stiamo facendo – ha detto Padoan – è definire i criteri di indirizzo per l’ammissibilità per individui e imprese individuali, a patto che vengano individuate situazioni che hanno danneggiato i risparmiatori, e quindi devono essere risarciti”. “Siamo contenti perché c’è stata una prima apertura – il commento dei rappresentanti dei risparmiatori – ma siamo convinti si possa fare di più“.