ROMA – Dare voce e visibilità alla famiglia reale, quella legata dal più indissolubile e autentico sentimento – l’amore – e alle diverse forme che assume nell’Italia di oggi: coppie di diritto o di fatto, eterosessuali o omosessuali, con figli o senza figli, coppie sposate o ricomposte, iscritte al registro delle unioni civili o semplicemente conviventi.
E’ #giafamiglia, la nuova campagna lanciata dall’Arci in tutta Italia in occasione della Giornata internazionale dei Diritti umani, par avviare una riflessione da una prospettiva diversa sul concetto-totem, tanto evocato ma anche strumentalizzato, dell’istituzione famiglia.
Punto di partenza è lo storico pronunciamento con cui l’Europarlamento il 12 marzo 2015 si è espresso a favore del riconoscimento delle unioni civili e del matrimonio tra persone dello stesso sesso considerandolo come un diritto umano, universale e inalienabile per tutti i cittadini, indispensabile per la salute ed il benessere psicofisico della persona, il diritto all’unione e all’unità familiare.
Obiettivo della campagna, spiega l’Arci, è dare visibilità alle tante famiglie – adulti e bambini- che già esistono, al di là di ogni riconoscimento pubblico e tutele normative, e raccontare le storie delle #giafamiglie, composite, variegate, colorate, che già esistono e costituiscono, nei fatti, la “vera” famiglia.
Una riflessione che si estende anche a cosa effettivamente sia quella che da molti è osannata come famiglia “tradizionale”: un modello raramente applicato dagli stessi politici che a destra lo evocano, che difficilmente riesce a inquadrare ormai la complessità del reale, e che spesso tra le sua mura maschera mostri come le violenze domestiche sulle donne o abusi su minori.