SANSEPOLCRO – A rischio le coltivazioni biologiche a scopo farmaceutico in Valtiberina di Aboca, azienda leader della produzione di farmaci, integratori e cosmetici: troppi elevato l’impiego di pesticidi, troppo dffusa la presenza di coltivazioni OGM, e così la maxi-impresa del bio (il fatturato ha raggiunto i 120 milioni di euro nel 2014) starebbe pensando di lasciare alcune zone della Toscana, guardando con attenzione ad altre regioni, come la Sardegna, o addirittura altri Paesi, come il Marocco.
Un annuncio shock, arrivato sabato scorso in un convegno lo stesso amministratore delegato, Valentino Mercati, come riportato da alcuni quotidiani locali. Il trasferimento di alcune coltivazioni di Aboca, che sviluppa la su produzione su almeno 1.000 ettari, assicura Mercati , non avranno contraccolpi occupazionali” assciura oggi Mercati, ma le sue parole bastano a mettere in allarme lavoratori ed istituzioni locali: l’azienda impiega infatti 830 dipendneti, molti dei quali in Valtiberina.
I terreni che Aboca starebbe pensando di lasciare sarebbero piccoli appezzamenti isolati che non si riesce a difendere dai pesticidi delle coltivazioni circostanti in Valtiberina, la cui tradizionale coltura del tabacco fa largo uso di tecniche che Mercati definisce “disattente e antiquate”. “Per salvare un posto di lavoro in agricoltura rischiamo di perderne quattro altrove” insiste Mercati, che sottolinea come la decisione non sia un fulmine a ciel sereno: già nei mesi scorsi l’azienda aveva già prospettato i rischi di inquinamento da pesticidi e dalla chimica ai sindaci e agli agricoltori della zona.
Qualche area utilizzabile e più lontana dai pericoli è stata già acquistata nella vicina Valdichiana e altre coltivazioni sono state spostate in zone collinari, oltre al trasferimento di alcune coltivazioni in Sardegna.