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Livorno, la crisi dell’azienda dei rifiuti in Consiglio Comunale

today30/11/2015

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livorno consiglio comunaleLIVORNO – “La ricapitalizzazione non è perseguibile, perché metterebbe a rischio default il bilancio del Comune”. Così il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, intervenendo stamani in affollatissimo Consiglio Comunale convocato per discutere la proposta di concordato preventivo per la Aamps, la municipalizzata della raccolta dei rifiuti. A gremire l’aula 200 lavoratori della azienda di raccolta rifiuti, in agitazione da 48 ore contro la scelta del concordato. Massiccio lo schieramento delle forze dell’ordine a presidiare il Municipio e l’area circostante.

“Nessuno di voi perderà il posto di lavoro. Non è vero che l’azienda non ha liquidità e non corrisponderà gli stipendi e le tredicesime” ha aggiunto Nogarini: “Il bilancio approvato ha 42 mln di debito, e se fosse privata sarebbe destinata al fallimento. Non è questo il caso perché l’azienda è pubblica e svolge un servizio essenziale”. “E’ comprensibile assistere alle più che legittime forme di lotta – ha detto ancora – ma i lavoratori sono di fatto in sciopero formale e questo non giova né a loro nè all’immagine della città. Richiamo per questo il senso di responsabilità di tutti quanti per un servizio essenziale”.

Se per il Comune il concordato è una scelta obbligata, di diverso avviso sono i sindacati: “Il concordato preventivo e’ una follia – ha detto Giovanni Golino, segretario Fp Cgil Livorno – getta nel rischio 500 famiglie senza nessuna garanzia. Qui si va al fallimento senza nessun motivo. Chiediamo al sindaco di tornare al tavolo perché le soluzioni alternative per salvare l’azienda ci sono”. La protesta dei lavoratori sta mostrando già i primi effetti in città, con cassonetti stracolmi e sacchetti della spazzatura abbandonati in strada.

Sullo sfondo anche la o scontro politico politica tra M5S e Pd, con reciproci scambi di accuse di malagestione e sperpero, ma anche interno allo stesso gruppo pentastellato. Applausi stamani dei lavoratori all’ingresso del consigliere grillino Mazzacca, che ha ribadito quello che aveva annunciato in commissione venerdì scorso insieme ad altri tre colleghi del M5s, cioè la richiesta di ritirare l’atto sul concordato. Il voto di oggi del Consiglio non è vincolante per la giunta, ma a nessuno sfugge l’importanza della posta plitica.

Scritto da: Redazione Novaradio


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