FIRENZE – Interrotta ieri l’occupazione dell’anticamera dell’ufficio del direttore generale di Palazzo Vecchio, intrapresa sabato da Tommaso Grassi, capogruppo di Sel-Firenze a Sinistra, in segno di protesta contro il rifiuto della giunta Nardella di fornire la documentazione completa e dettagliata delle spese di rappresentanza dell’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi.
Dopo aver trascorso la notte in un sacco a pelo, con tanto di cuscino e lampada a pile, guardato a visto da due agenti della polizia municipale, è stato sopraffatto dalla fame e dalle necessità fisiologiche: all’alba sono stati chiusi i bagni ed è stato interdetto l’ingresso ai suoi colleghi con i rifornimenti.
Nonostante l’intera vicenda degli scontrini sia finita ufficialmente sotto la lente della Corte dei Conti, cui la giunta ha trasmesso i documenti la battaglia per la trasparenza non finisce qui, assicura Grassi intervistato oggi da Novaradio nel corso della trasmissione News Box. “Le motivazioni addotte da Nardella per impedirci l’accesso alle carte non reggono”.
“Il nostro non è un controllo contabile ma politico, per vedere come il sindaco che si proponeva come moralizzatore spendeva i soldi dei cittadini” spiega Grassi, aggiungendo: “La nostra battaglia prosegue, a partire dalla seduta di oggi pomeriggio del Consiglio Comunale”.
Ascolta l’intervista a Tommaso Grassi stamani a Novaradio nel corso della nostra trasmissione News Box.