FIRENZE – I temi dell’immigrazione e la gestione dei flussi dei profughi in Europa sono al centro del convegno “Nuovi paradigmi di cooperazione euro-mediterranea a vent’anni dalla dichiarazione di Barcellona”, organizzato oggi a Firenze.
Ad aprire i lavori è stato il presidente del Senato Pietro Grasso, che ha tracciato un amaro bilancio sullo stato della cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo e sulla capacità dell’Ue di affrontare i problemi: “Noi tutti, europei e mediterranei siamo corresponsabili della situazione attuale, per azione o omissione” ha detto, aggiungendo: “L’Ue ha dedicato al Mediterraneo politiche troppo esitanti e timide che hanno purtroppo decretato la nostra sostanziale irrilevanza sul corso degli eventi”.
“La debolezza e in alcuni casi la dissoluzione di Stati e di istituzioni ha determinato vuoti geopolitici che hanno fatto spazio al caos – ha aggiunto, segnalando che i conflitti “hanno natura interna e sono quindi guerre civili, ma si registrano sempre presenze sostanziali e decisive di attori statuali esterni, che sostengono parti in conflitto per perseguire interessi economici e geopolitici propri”.
Il Mediterraneo, ha detto Grasso, è fra le aree geopoliticamente meno integrate al mondo, nonostante i fortissimi legami storici, identitari, culturali. “Da qui, allora, dobbiamo ripartire con determinazione non solo per evitare che il caos che bussa alle nostre porte possa destabilizzare anche la sponda nord.