FIRENZE – Uno stretto intreccio con ambienti finanziari e politici, complicità con amministratori e tecnici locali nell’ottenere l’aggiudicazione di progetti edilizi e urbanistici, ed irregolarità nella realizzazione delle opere.
E’ il quadro che emerge dalle 8.000 pagine depositate al Tribunale del Riesame dai pm della DDA di Firenze a carico dell’imprenditore trapanese Andrea Bulgarella, accusato di avere rapporti diretti con il super boss di Matteo Messina Denaro. In base alle indagini, l’imprenditore sarebbe il canale attraverso cui i clan trapanesi riciclavano i proventi illeciti importanti operazioni urbanistiche
A tutto svantaggio non solo della libera concorrenza ma anche della qualità delle opere e della loro sicurezza. Nelle intercettazioni riportate dai magistrati, nel 2013 Bulgarella parlando con il geometra responsabile dei lavori nel complesso dei Frati Bigi a Pisa, dice: “Mi raccomando, risparmiare sul ferro, là”.
Sul Parco delle Torri, ancora incompiuto,un tecnico si preoccupa per la tenuta delle fondamenta, che poggiano su una falda: “Sta galleggiando come se fosse una nave”.