FIRENZE – Le vicende della Chil, la società di Tiziano Renzi, padre del premier, approdano sui tavoli della procura di Firenze. Il consigliere regionale di Fdi Giovanni Donzelli, autore di alcune interrogazioni sul tema, che aveva annunciato di voler consegnare al procuratore “materiale che dimostra le irregolarità nel caso Chil-Fidi Toscana”, è stato convocato dai magistrati in qualità di persona informata sui fatti.
Al centro degli accertamenti , la procedura con cui la finanziaria della Regione, la Fidi Toscana, ha concesso la garanzia all’azienda Chil. La garanzia era relativa a un finanziamento da circa 700 mila euro concesso alla Chil nel 2009 dalla Banca di Credito Cooperativo di Pontassieve, il cui direttore è il padre del sottosegretario Luca Lotti, braccio destro del premier.
La garanzia venne accordata alla Chil quando era intestata alla madre e alla sorella di Matteo Renzi, utilizzando fondi destinati alle piccole imprese femminili della Toscana, ma nel corso dell’iter tornò ad essere amministrata da Tiziano Renzi e trasferita a Genova. Nonostante fossero venuti meno i requisiti, la garanzia non venne revocata. Il fallimento della Chil portò poi Fidi a perdere i fondi messi a garanzia.
Sul fallimento della Chil, avvenuto nel 2013, è in corso una indagine a Genova: pochi giorni fa il gip ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dal pm e chiesto ulteriori accertamenti.