FIRENZE – È dedicata al compositore Maurice Jaubert e al regista François Truffaut la giornata di oggi all‘Istituto Francese.
L’occasione è la doppia uscita letteraria di Le beau temps (Seuil, 2015) di Maryline Desbiolles, che ripercorre la vita del musicista francese considerato l’inventore della musica per il cinema, e François Truffaut (Clichy, 2015) di Gabriele Rizza, che, a 30 anni dalla sua scomparsa, racconta l’uomo che ha inventato un nuovo linguaggio cinematografico.
I due autori saranno intervistati alle 18 presso la sede dell’istituto dal critico Marco Luceri e a seguire, alle ore 20, sarà proiettato L’histoire d’Adèle H (1975) di Truffaut, con Isabelle Adjani e musiche di Maurice Jaubert (Versione originale con sottotitoli in italiano).
Pur non essendosi mai incontrati e nonostante la distanza cronologica, Maurice Jaubert (1900-1940) e François Truffaut (1932-1984) hanno dato vita ad un legame artistico fondamentale: Truffaut amava Jaubert al punto da riprendere negli anni Settanta – oltre 30 anni dopo la morte del compositore – i suoi brani, scritti originariamente per il cinema o per la sala da concerto, nelle colonne sonore di capolavori quali Adele H., una storia d’amore (1975), Gli anni in tasca (1976), L’uomo che amava le donne (1977) e La camera verde (1978).
Il film era da tempo “nel cassetto”, prima che Truffaut cominciasse a girarlo grazie alla scoperta delle partiture inedite di Maurice Jaubert che, insieme all’incontro con Isabelle Adjani, fece iniziare la lavorazione. La storia è tratta da documenti ritrovati alla Pierpont Library di New York dalla ricercatrice Frances Vernor-Guille: due volumi dei diari autografi di Adèle, figlia secondogenita dello scrittore Victor Hugo, fuggita in Canada contro la volontà del padre per inseguire l’ufficiale per cui aveva perso la testa.
La serata è ad ingresso libero, info su institutfrancais-firenze.com.