FIRENZE – Alcune strade ancora interrotte, case scoperchiate e danneggiate, migliaia di alberi sdradicati e riversi nelle strade e sugli edifici.
Firenze è ancora lontana da un pieno ritorno alla normalità, in particolare nelle zone di Campo di Marte e Gavinana, dopo la eccezionale “bomba d’acqua” (45 millimetri in poco più di un’ora, pari alle precipitazioni di un mese intero, e 60 mila fulmini) che sabato pomeriggio ha investito la città.
Il sindaco Dario Nardella è rientrato d’urgenza dalla ferie e stamani sarà impegnato in un sopralluogo in alcune delle zone più colpite. Il Comune ha già chiesto alla Regione la dichiarazione di stato di emergenza, che sarà firmato in giornata dal governatore toscano Enrico Rossi. Stessa richiesta è stata inoltrata anche al governo, che deciderà non appena si riunirà il Consiglio dei Ministri.
A due giorni dal tifone, la circolazione è stata quesi completamente ripristinata: in mattinate è stato liberato il sottopasso del Gignoro, mentre rimane ancora chiuso alla circolazione lungarno Colombo dal Sashall verso il centro. In piena funzionalità anche il servizio idrico (problemi erano stati creati dalla cadutra egli alberi sulle vasche dellacquedotto dell’Anconella. Ripristinate molte delle 25 mila utenze interessate da black out.
Tra i numerosi feriti resta molto grave il 19enne colpito alla testa da un ramo mentre era a pescare con gli amici sull’Arno, a Varlungo. Nella notte di sabato è stato operato al reparto di neurochirurgia del Cto di Careggi ed ora è ricoverato in terapia intensiva.
Rimane da fare la conta dei danni: 33 case evacuate, un numero imprecisato di altri edifici danneggiati, 330 alberi abbattuti. I parchi dell’Anconella e dell’Albereta sono completamente devastati, e il Comune ha lanciato un appello ai cittadini per una sottoscrizione popolare (ban IT20X0616002832000000161C01 o il conto corrente postale 21747514) , mentre sui social è già partita la campagna di solidarietà #iostoconfirenze.
Per la ricostruzione, invece, sia il Comune che la Regione, pensano di chiedere un contributo ai profughi e ai migranti ospitati in questi ultimi mesi in città, impiegandoli – con la necessaria copertura ssicurativa anti-inforunistica – in lavori di pubblica utilità.
Data la situziuone emergenziale, il prefetto di Firenze Alessio Giuffrida ha chiesto al Viminale la sospensione dell’invio di nuovi profughi in città.
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