FIRENZE – La Cgil lancia l’allarme per le difficoltà dei lavoratori edili nei cantieri, nei giorni di gran caldo, dopo che nei giorni scorsi un uomo di 49 anni a Calenzano si è sentito male, forse proprio a causa della calura, e poi è morto in ospedale.
“La prima ricostruzione di quanto accaduto lascerebbe supporre come probabile il colpo di calore” dice Marco Benati, segretario generale Fillea-Cgil Firenze. “Fermo restando che attendiamo i risultati dell’autopsia e quindi della diagnosi di quanto successo, dobbiamo fin da subito sottolineare che in questi giorni, a causa della calura estrema, sono molti lavoratori edili ci hanno manifestato difficoltà pesanti, fino ad aver subito malori. Purtroppo il rischio di colpo di calore è ancora troppo sottovalutato
“Lo dimostra – aggiunge – non abbiamo verificato nelle ultime settimane, cambiamenti e riduzioni degli orari di lavoro nei cantieri, anzi in taluni casi pur con temperature di 40 gradi si è fatto lavorare 10 ore al giorno. Le imprese dovrebbero obbligatoriamente programmare pause adeguate di riposo per i lavoratori, fermo restando che hanno la possibilità di ridurre gli orari di lavoro per eccessivo caldo e ricorrere alla cassa integrazione quando la temperatura supera i 34 gradi”.