FIRENZE – Saranno 9 i lavoratori che lasceranno, grazie ad un incentivazione all’esodo, il Centro Servizi Volontariato Toscana. Un’operazione che chiude lo stato di crisi aperto nell’ottobre scorso, ed inaugura un percorso di riorganizzazione delle attività e delle strutture: un passo avanti rispetto alle prospettive iniziali, con l’annunciato esubero di ben 15 dipendenti.
Il risultato arriva dopo un lungo periodo di trattativa con i sindacati e dopo una parziale operazione di risanamento che ha portato già nel biennio 2014-15 ad un risparmio complessivo di 300 mila euro, di cui 160 mila sulle consulenze esterne, e il resto da un taglio dei costi fissi, soprattutto affitti delle sedi provinciali. Rimarranno inn ogni caso gli 11 sportelli distribuiti sul territorio toscano. I tagli al personale consentiranno invece di risparmiare 410.000 euro sul bilancio 2016.
La crisi, aperta nell’ottobre 2014, era stata causata dal drastico calo dei finanziamenti delle fondazioni bancarie: dagli 8 milioni e 300 mila del 2011 ai 2 milioni e 151 mila euro del 2015, un calo del 75% se confrontato con le risorse del 2007.
Per il piano di risanamento il Cesvot prevede, oltre alla riduzione del personale, un incremento delle risorse aggiuntive dalla Regione Toscana: 280mila euro che dovrebbero arrivare tramite progetti europei, oltre al sostegno di nuovi partner no profit. Quel che si attende, però, è il varo della riforma del Terzo settore cui da oltre un anno lavora il governo, e che comprende anche il riordino del sistema di finanziamento.