FIRENZE – Ad un anno (quasi) a domani sarà di nuovo in edicola lo storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci, il cui ultimo numero stampato era uscito il 29 luglio 2014, a causa del crack della Nuova Editoriale spa.
Il giornale, edito ora dalla società Piesse (controllata al 60% da Guido Stefanelli e al 40% da Massimo Pessina) riaparte con un direttore e un condirettore: il primo è Erasmo d’Angelis, già giornalista del Manifesto, poi consigliere regionale e presidente Publiacqua e finora a capo della struttura di missione #Italiasicura della Presidenza del Consiglio. Il seondo è la firma storica dell’Unità toscana, Vladimiro Ilic Frulletti. a redazione della nuova Unità sarà formata in partenza da 29 giornalisti, di cui 27 articolo 1 (dipendenti) e due con articolo 2 (collaboratori fissi).
“E’ sempre una buona notizia quando un quotidiano riesce a ripartire dopo che tante voci sono scomparsi” ha commentato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. “Ma lo è ancora di più se si tratta dell’Unità, parte importante delle nostre radici, ma che sono convinto sarà parte importante anche del nostro futuro”. “Sono convinto – ha aggiunto – che quella dell’Unità sarà una voce importante per spiegare quello che sta succedendo nel Mediterraneo e in Europa, per combattere la xenofobia, per rimettere al centro dell’attenzione le grandi questioni del lavoro e per mettere a fuoco le idee buone per guardare oltre la crisi”. “Allo stesso tempo – conclude Rossi – auspico che L’Unità, quotidiano che tanto ha rappresentato per l’informazione toscana, possa tornare a riannodare i fili con la nostra regione”.