FIRENZE – Dopo oltre un anno e mezzo, 90 udienze, ricorsi e sospensioni, è ormai alle battute finali il processo sulla vicenda del Forteto, la comunità fondata nel 1977 e per anni considerata tra le strutture di eccellenza per l’affido dei minori, finché alcuni degli ex ospiti non hanno iniziato a parlare di maltrattamenti.
Imputati per violenza fisiche e psicologiche sui minori ospiti della struttura, 22 soci della cooperativa, assieme al fondatore e Rodolfo Fiesoli, che è accusato anche di abusi sessuali. L’accusa, rappresentata dal pm Ornella Galeotti, per lui ha chiesto una condanna a 21 anni di carcere.
La difesa di Fiesoli, con l’avvocato Sara Angelucci, ieri nell’arringa finale ha detto che la considerazione a lungo goduta dal Forteto non è stata una allucinazione collettiva, sottolineando come alla denuncia del primo ragazzo siano seguita quelle di persone a lui “vicine”, rispolverando la linea “del complotto” tenuta anche nell’altro processo per abusi a carico di Fiesoli e altri (nel 1985).
La sentenza è attesa per domani. Il processo si è aperto nell’ottobre 2013, dopo le prime denunce del 2011, ma ha rischiato di concludersi con la prescrizione delle accuse, a causa dell’istanza di remissione (con trasferimento a Genova e avvio di un nuovo processo) tentata da Fiesoli. Nel maggio scorso la Cassazione ha respinto la richiesta, disponendo la ripresa del processo. Molte delle accuse si sarebbero prescritte nel prossimo agosto, altre nel 2016.