FIRENZE – E’ durata pochi minuti la prima udienza del processo per la morte di Riccardo Magherini, il 40enne deceduto nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2014 per strada durante le operazioni di arresto. Imputati, con l’accusa di omicidio colposo, 4 carabinieri e 3 volontari della Croce Rossa intervenuti con l’ambulanza del 118. Uno dei carabinieri è anche accusato di percosse.
La seduta è stata aggiornata dopo il ricorso per difetto di notifica presentato da uno dei militari, nessuno dei quali era presente in aula. C’erano invece i 3 sanitari del 118, oltre una decina di volontari della Croce Rossa in segno di vicinanza. Presenti in aula i familiari e molti amici e sostenitori che indossavano magliette con la scritta “Siamo tutti Riki”. “Non ci logoreranno, saremo qui sempre ” ha detto il fratello della vittima, Andrea Magherini.
Al centro del processo le cause della morte del quarantenne: secondo l’accusa, Magherini – colpito da una sindrome da eccitamento provocato da assunzione di cocaina – morì per le modalità in cui avvenne dell’arresto (immobilizzazione e compressione a terra) e per il mancato tempestivo intervento da parte dei responsabili del 118.
Nuova udienza è stata fissata per il 14 luglio prossimo, ancora tutta dedicata aquestioni preliminari. Nell’occasione si deciderà sulle costituzioni di parte civile. Tre associazioni hanno fatto richiesta: Acad (Associazione Contro gli abusi in divisa), Associazione a buon diritto e Cittadinanza attiva. Contrari sia il pm Luigi Bocciolini, sia i difensori dei 7 imputati. Il legale della famiglia Magherini, Fabio Anselmo, ha chiesto la modifica dell’accusa da percosse a lesioni gravi per uno degli imputati. Da ottobre – ha aggiunto il giudice – sarà calendarizzata un’udienza a settimana.