FIRENZE – Una sorta di “redde rationem” sulla questione dell’accoglienza dei migranti: è quello che avverrà oggi pomeriggio tra il prefetto di Firenze Varratta e sindaci dell’area metropolitana, ma anche tra il capoluogo e i comuni dell’hinterland, nella riunione straordinaria convocata oggi pomeriggio alla in Prefettura a Firenze, dopo che il prefetto Varratta ha annunciato l’arrivo di 1.000 stranieri attesientro agosto: “E’ il momento che chi non ha mai offerto alloggi per ospitare i profughi adesso faccia la sua parte”. Il riferimento è ai 18 Comuni dell’area metropolitana su 42 che non per ora non accolgono nessuno – ad esempio da Bagno a Ripoli, Pontassieve, Calenzano.
Alla viglia della riunione, il sindaco metropolitano e fiorentino Nardella raccoglie e rilancia il messaggio: “Bisogna mettere un tetto chiaro all’accoglienza dei migranti. Stabiliamo un numero, non è che possiamo ricevere all’infinito” ha dichiarato ieri aggiungendo: “Su questo chiederò l’assunzione di una piena corresponsabilità a tutti”. Firenze secondo Nardella ha già fatto la sua parte: 200 i migranti accolti negli ultimi 10 giorni, oltre 200 minori stranieri non accompagnati, i rifugiati del progetto Spraar e i richiedenti asilo del centro Paci (altri 200).
Di questo parleranno oggi pomeriggio i sindaci dei 42 comuni della Città metropolitana: di detinaqzionei, quote interne, disponibilità. Ma il prefetto è stato chiaro: “Tutti i Comuni devono uscire allo scoperto, altrimenti il sistema dell’accoglienza rischia di collassare”. L’alternativa, Varratta l’ha prospettata da tempo: tendopoli in aree all’aperto, oppure concentramenti in grandi strutture come ex caserme e palestre. Da requisire e destinare all’accoglienza, senza chieder il permesso a nessuno. I sindaci che vogliono salvare il “modello toscano” dei piccoli gruppi, sonon avvertiti.