MASSA – “Inaccettabile e di inaudita gravità”. Neppure il tempo di conoscere appieno i contenuti del nuovo piano del paesaggio, appena trasmesso al Consiglio Regionale dopo un serrato confronto sul testo tra Regione e Mibact durato quasi una settimana, che dagli imprenditori del comparto lapideo delle Apuane arriva una stroncatura senza appello.
“Le nuove norme non tutelano né il territorio, perché l’abbandono e l’impoverimento di certo non lo favorisce, né il lavoro, le attività esistenti cessano con le autorizzazioni in corso, poi la definitiva chiusura” tuona il coordinamento delle imprese lapidee apuo-versiliesi.
“Dov’è la tutela – si chiede al governatore Enrico Rossi – degli oltre 5.000 posti di lavoro da lui promessa e ampiamente pubblicizzata? Ciò che si evince è la sola guerra dichiarata alle cave e al territorio da parte di un presidente di regione che si dichiara dalla parte dei lavoratori, ma nella realtà dei fatti sta distruggendo un’intera economia, un’identità storica millenaria e sta proseguendo nell’unico interesse che è quello del partito e non dei cittadini”.