FIRENZE – “A me dei sondaggi non me ne frega nulla. Noi non vogliamo né fare un partito, né candidarci alle elezioni. Noi vogliamo cambiare le politiche del governo perché sono contro chi lavora, sono ingiuste e non affrontano i problemi della società”. Così, senza giri di parole, il leader Fiom Maurizio Landini, ieri al teatro Puccini nell’incontro di presentazione di Coalizione Sociale, sulla natura del nuovo soggetto lanciato per raccogliere l’opposizione alle poltiche del governo in tema economia e lavoro.
“Noi non ci ci rivolgiamo solo alla sinistra – ha detto– ma a tutte quelle persone che vogliono cambiare questo paese e che hanno bisogno per vivere di lavorare”. Nel corso della serata Landini ha parlato di lavoro e articolo 18 – “se abolirlo è di sinistra allora io non sono di sinistra”, ha detto ricordando i 547 mila licenziamenti discriminatori in Italia prima della sua introduzione nel 1970) – ma anche di economia, giustizia e corruzione: “Il vero di problema di competitività del nostro Paese – ha detto – non sono i diritti dei lavoratori, ma il fatto che la criminalità organizzata controlli pezzi interi dell’economia reale”, ricordando la raccolta di firme lanciata dalla Cgil per cambiare la legge sugli appalti.