FIRENZE – “Sarà la magistratura a verificare le accuse di corruzione e malaffare imputate ai dirigenti e agli imprenditori eventualmente favoriti. Ciò che è intollerabile è che l’Av sia stata assegnata per ben 32 miliardi a trattativa privata, ad imprese italiane di costruzione e ingegneria; costi triplicati rispetto alla previsione”. E’ quanto scrive in un pst su FB il governatore toscano Enrico Rossi, all’indomani dello scoppio dell’inchiesta “Sistema” della procura di Firenze, che ha portato a 4 arresti e 47 indagati per un giro di tangenti legate alle grandi opere.
“Manca in questo paese l’idea stessa del mercato e si crea così un’impresa parassitaria che vive di favori pubblici, poco incline a fare presto e bene i lavori”, scrive Rossi, ricordando “quanto abbiamo penato” per avere i 400 milioni di cui ben 200 della Regione, per il raddoppio della ferrovia Lucca-Pistoia e per i 50 milioni da trovare per la Granaiolo-Empoli.
Al govertno Rossi chiede di interveniure, m anche che “con procedure trasparenti, nel rispetto dell’ambiente, siano realizzati quanto prima il sotto-attraversamento e la nuova stazione di Firenze, perché senza queste infrastrutture il traffico dei pendolari toscani viene ritardato dai sempre più numerosi treni dell’Av”.
“Non basta inasprire le leggi sulla corruzione o inventarsi nuovi metodi d’appalto. Emerge – osserva ancora Rossi – la necessità di un rinnovamento morale della classe dirigente del paese, politica e imprenditoriale. Aspettiamo una risposta, poiché come cittadini e come istituzione regionale non solo paghiamo il costo dei treni regionali, ma ci dobbiamo sobbarcare anche gli enormi costi rigonfiati della Tav, di quella che per beffa viene definita una linea ‘a mercato’, cioè che si dovrebbe finanziare da sola, quando invece l’infrastruttura è realizzata con i soldi dello Stato, o meglio con i soldi di tutti coloro che pagano le tasse”.