FIRENZE – Il piano del paesaggio, con un apposito emendamento del Pd, ed una legge ad hoc, regoleranno la questione delle cave di marmo sulle Alpi Apuane.
È il “punto di equilibrio avanzato” come lo ha definito oggi il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, messo a punto per porre fine alle polemiche sulle cave di marmo apuane e giungere all’approvazione definitiva del piano del paesaggio nelle prime settimane di marzo. Secondo quanto appreso, stamani in Consiglio regionale si sono susseguiti una serie di incontri tra il governatore Rossi, l’assessore all’urbanistica Anna Marson e rappresentanti degli imprenditori del settore lapideo che avevano fortemente criticato il piano.
“Sopra i 1200 metri non saranno possibili nuove cave – ha spiegato – ma sarà possibile possibile intervenire sulle esistenti a condizione che questo sia funzionale a realizzazione di un piano di recupero”. Un’ apposita commissione di livello regionale, prevista dalla legge sulle cave, “si assumerà la responsabilità di dire dove intervenire” per le attività estrattive sotto i 1200 metri. Per tutto il resto del territorio “sono infatti possibili ampliamenti delle cave fino a un massimo del 30%, dentro a un perimetro già autorizzato per un massimo di tre anni”. Secondo Rossi, “gli ampliamenti non devono però costituire una variante sostanziale, ovvero prevedere l’apertura nuovi fronti, ingressi o gallerie. Altrimenti – ha detto ancora – bisogna chiedere la valutazione del paesaggio”.
Previsto inoltre lo strumento del piano attuativo di bacino che “sarà un piano particolareggiato delle cave, che, ad esempio, stabilisce dove passano strade, e individua i bacini di accumulo”. Con la legge sulle cave invece, ha proseguito Rossi, “diciamo ai cavatori che se sono in grado di presentare, entro due anni, un piano industriale con lo sviluppo della filiera e la lavorazione marmo in loco per dare slancio all’occupazione, noi siamo disponibili a prorogare le autorizzazioni, fino a un massimo di 7-9 anni”. “Proporremo ai cavatori un patto, chiedendo che vi aderiscano entro sei mesi. Se le aziende non aderiscono a questo ‘patto’ – ha detto ancora -, le concessioni andranno a gara”. Rossi ha infine spiegato che ci sarà un monitoraggio di questi piani e per questo saranno previsti degli “ispettori regionali che controlleranno il rispetto delle concessioni”. (ANSA)