GROSSETO – Condanna a 16 anni di reclusione e 1 mese di arresto per il naufragio della Concordia, ma niente carcerazione immediata per Francesco Schettino. E’ la pena emessa ieri dal Tribunale per il comandante, unico imputato nel processo, per il disastro del 12 gennaio 2012 all’isola del Giglio in cui morirono 32 persone e 157 rimasero ferite.
Per Schettino i giudici hanno confermato tutti i reati scritti: 1 anni per abbandono della nave, 5 anni per naufragio colposo, 10 anni per omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. Il mese di arresto è per aver dato informazioni non corrette alla capitanerie di porto: una condanna assai inferiore rispetto agli oltre 26 anni chiesti dalla procura di Grosseto. La richiesta di arresto immediato è stata respinta perché non è stato valutato realistico il pericolo di fuga, né può esserne giustificazione l’eventuale gravità della pena. Tra le pene accessorie, invece, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e per 5 anni dalla professione di comandante. Schettino ha assistirto da casa alla lettura della sentenza: “Combatterò sempre per dimostrare che io non ho abbandonato la Costa Concordia – ha commentato: “Quanto al resto, aspetto di leggere le motivazioni della sentenza”. “E’ una sentenza dura – ha detto il legale Domenico Pepe – ma essere riusciti quasi a dimezzare le richieste” “Siamo soddisfatti – hanno commentato i pm – i giudici hanno deciso per un completo accoglimento del nostro impianto accusatorio confermando tutti i reati”.
Assai ridotti rispetto alle richieste anche i risarcimenti: 1,5 mln per il ministro dell’Ambiente, uno per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, 500.000 euro per ministeri di Difesa, Infrastrutture, Interni e Protezione Civile. Solo 300 mila euro per l’Isola del Giglio, che aveva chiesto 20 milioni. Risarcita 1 solo delle 32 vittime, che avevano già sottoscritto con Costa degli accordi extra-giudiziali prima del processo, Tra i passeggeri, invece, 30 mila euro di risarcimento: anche a Domnica Cermontan, la giovane moldava che ha ammesso una relazione con il comandante. Soddisfatto il legale di Costa Crociere. Marco De Luca: “E’ una sentenza molto equilibrata, che rende giustizia nell’interesse di tutti”.