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Concordia. Questione di ore per la sentenza

today11/02/2015

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costa concordiaGROSSETO – “Sento di dire e, forse non è stato compreso, che il 13 gennaio 2012 sono in parte morto anche io. Dal 16 gennaio la mia testa è stata offerta con la convinzione errata di salvare interessi economici”.Queste le parole di Francesco Schettino, il comandate della Costa Concordia e unico imputato al processo che come annunciato ieri, oggi ha rilasciato alcune dicharazioni spontanee in aula, poco prima che i giudici del tribunale di ritirassero in camera di consiglio: la sentenza è attesa tra oggi e domani. Il presidente Giovanni Puliatti,ha detto che non ci possono essere previsioni sul momento della lettura del dispositivo, ma che alle ore 19 ci sarà comunque una comunicazione della cancelleria del dibattimento.

Nel suo intervento Schettino ha rinvendicato la correttezzadel suo comportamento dentro e fuori dal processo: “Sono stato accusato di mancanza di sensibilità per le vittime. Cospargersi il capo di cenere è un
modo per esibire i propri sentimenti, scelta che non ho fatto. Il dolore non va esibito per strumentalizzarlo” ha detto “Ho vissuto gli ultimi tre anni in un innegabile tritacarne mediatico la cui violenza, se non subita, è difficile da comprendere” ha aggiunto, parlando di “strategie finalizzate al mio isolamento processuale e personale”, e media che avrebbero veicolato “un’immagine al pubblico che non corrisponde alla verità. Mentre rferiva de “momenti di dolore che ho condiviso coi naufraghi a casa mia”, Schettino si è commosso , ha iniziato a piangere e si è ionterrotto. Al tremine dell’udienza, Schettino ha lasciato il Teatro Moderno di Grosseto ed aspetterà la sentenza insieme ai suoi avvocati in una località vicino alla città toscana.

In apertura della seduta la difesa di scehttino aveva chiesto l’assoluzione: “E’ possibile che non ci si renda conto che costui in questi tre anni ha subito di tutto, ha sofferto come nessun altro mortale” ha detto il legale Domenico Pepe:  “E’ stato mortificato, dileggiato, offeso, ingiuriato in udienza, perseguitato dalla stampa e dalle forze dell’ordine”. Ieri la procure aveva ribadito la su rivhcieta di condanna: 26 anni di reclusione e 3 mesi di arresto per le accuse , tra l’latro, di disastro colposo e abbandono di nave.

“Spero che non si tratti di una sentenza forcaiola solo nei confronti di Schettino. Bisogna punire anche la compagnia. E anche severamente”. Lo ha detto uno degli avvocati di parte civile, Massimiliano Gabrielli. Dello stesso avviso anche  l’avvocato dello Stato, che ieri ha affermato: “C’è stato un grave danno ambientale all’isola del Giglio” e ora “Costa Crociere lo deve riparare, risarcire”, “è giusta la richiesta di pagamento di 200 milioni di euro” rivolti dal ministro dell’Ambiente alla compagnia avvocato dello stato. Secondo li lagali di Costa Crociere, al contrario, “è difficile quantificare i danni” e, per quanto riguarda “gli enti pubblici, essi non hanno portato la prova, non hanno provato il danno”.

 

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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