FIRENZE – Stamani l’assemblea straordinaria degli azionisti di Adf (presente il 95,33% del capitale), che gestisce l’aeroporto di Peretola, ha votato all’unanimità a favore della fusione con Sat, la società che gestisce l’aeroporto di Pisa. Soddsfatto l’ad della società fiorentna, marco Carrai: “Oggi abbiamo fatto un pezzo di storia importante per l’economia della regione”.
“Siamo sempre stati ottimisti per il risultato dell’assemblea di Pisa, e oggi lo siamo ancora più di prima” gli ha fatto eco Roberto Naldi, presidente di Corporacion America Italia, azionista di maggioranza di Sat e Adf. La fusione approvata da AdF è infatti condizionata ad un analogo pronunciamento da parte della società che gestisce il “Galilei”. Una decisione sofferta, osteggiata dagli azionisti di minoranza e da parte della classe politica, per timore che la fusione possa comportare una diminuuzione di investimenti, di raffico e di utili a scapito di Pisa.
E’ alla viglia di questo fondamentale doppio passaggio, che venerdì è arrivata la mossa del governo Renzi, che tramite il Minsitro ai Trasporti Maurizio Lupi ha confermato un ulteriore stanziamento di 100 milioni, che si aggiungono ai 50 già inseriti nel decreto sblocca Italai: in totale ben 150 milioni di euro, destinati a trasformare Peretola, grazie al nuovo terminal e nuova pista parallela convergente. Che sarà lunga, ormai è chiaro, più dei 2 km previsti nellla variante al PIT della Regione. A confermarlo è la stessa AdF, confermando che inn finanziamento è vincolato alla realizzaiozne della nuova aerostazione e di una pista lunga 2.400 metri.
Di questo non sembra preoccupato Rossi, secondo cui il conflitto sulla lunghezza della pista (Enac è ricorso al YTar contro il Pit) “si risolverà nelle sedi giuste”. Viceversa plaude alla fusione: “Abbiamo fatto un cambiamento decisivo nella storia della regione”, ha spiegato il governatore toscano Enrico Rossi, ricordando che “quando lo dissi 4 anni fa, che serviva una società unica, fiorentini e pisani mi spellarono vivo”.
All’attacco le opprozioni alla maggioranza Pd che governa Pisa. Per il Movimento 5 Stelle di Pisa la fusione “mette insieme il lato peggiore della politica che persegue fini particolari, differenti dal bene pubblico e il lato peggiore dell’imprenditoria parassita che si avvale di capitali pubblici”, mentre d toscano “gioca contro gli interessi della popolazione, dell’ambiente e del buon senso”. Riguardo al sindcao di pisa Filippeschi, i pentastellati parlano di “tradimento politico della città, per il quale sarà chiamato a rispondere davanti ai suoi concittadini” perché “compiendo un’inversione rispetto alla linea iniziale, si è totalmente piegato alla volontà del compagno Rossi e l’amico Renzi votando favorevolmente alla fusione e chiedendo garanzie sull’arrivo dei fondi per l’ampliamento dello scalo fiorentino”.