CARRARA – Anziché smaltire la ‘marmettola’, il rifiuto della lavorazione del marmo, la interravano in un uliveto presso un agriturismo oppure la riutilizzavano per altri lavori tra La Spezia e Pisa. E’ quanto ha accertato una nuova inchiesta sul traffico illecito di rifiuti che ha portato all’arresto di quattro imprenditori tra le province di Massa Carrara e La Spezia, mentre quattro dipendenti di un’azienda di trasporti di Carrara sono sottoposti a obbligo di dimora. Oltre all’uliveto, sono stati posti sotto sequestro preventivo anche un impianto di recupero rifiuti, camion e altri beni per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro – che servivano al riusco del materiale. Una vera e propria organizzazione criminale – quella scoperta dai PM della procura antimafia di Genova, grazie alle indagini dei Carabinieri del Noe di Firenze con i comandi provinciali di Massa e La Spezia – formata dai titolari dell’impianto di recupero in accordo con una ditta di autotrasporti, autisti compiacenti, un impresario edile, un agronomo, un geometra, i proprietari di una cava e quelli di un agriturismo e dei terreni ad esso attigui. L’attività da almeno 2 anni la quantità di rifiuto trattato illecitamente ammonta a oltre 45 mila metri cubi pari a 70 mila tonnellate.