ISOLA D’ELBA – Un detenuto calabrese 56enne, condannato a 30 anni per omicidio è morto ieri sera per infarto causato da una embolia nel carcere toscano di Porto Azzurro. Ne da notizia il segretario generale del sindcato di polizia penitenziaria SAPPE, Donato Capece: “Il detenuto – ha spiegato – aveva un fine pena nel 2018 e fruiva regolarmente di permessi premio: avrebbe dovuto fruirne uno proprio il prossimo venerdì. E’ deceduto dopo aver accusato alcuni malori e problemi di respirazione”. “Nonostante i tempestivi interventi del personale di Polizia Penitenziaria, di quello medico e paramedico non c’è stato purtroppo nulla da fare”.
In base ai dati fornitai dal Sappe, che cita le ricercche della Società italiana di medicina e di sanità penitenziaria, il 60-80% dei detenuti è affetto da una patologia. Un detenuto su due soffre di una malattia infettiva, quasi uno su tre di un disturbo psichiatrico, circa il 25% è tossicodipendente. Solo 1 detenuto su 4 ha fatto il test per l’Hiv.