Tre o quattrocento milioni di euro: a tanto ammonterebbero i tagli previsti per la Regione Toscana dalla legge di stabilità presentata dal premier Renzi. Una sforbiciata che la Toscana, al pari delle altre Regioni, giudica insostenibile a meno anche non si voglia intaccare seriamente il livello dei servizi, ed in primis la sanità, come confermato dall’assessore al bilancio Bugli.
“Smettano di pretendere e inizio a tagliare gli sprechi” ha detto ieri il premier rivolto ai governatori. Il presidente toscano Rossi, che rimane sul fronte dei più morbidi verso Renzi, non demolisce la manovra: ammettendo la necessità di tagli ai privilegi, rilancia la proposta di maxi-ticket per i redditi più alti: “Dobbiamo chiederci – dichiara oggi in un’intervista al quotidiano La Stampa – se per mantenere un servizio universale e gratuito per la stragrande maggioranza dei cittadini non sia venuto il momento di chiedere ai redditi più elevati il pagamento di un contributo sulle prestazioni sanitarie”. “O chiediamo di dare di più a chi ha di più – insiste Rossi – oppure faremo tagli indifferenziati”.