FIRENZE – Presidi e assemblee a Firenze e in provincia per protestare contro la fiducia posta dal governo sul Jobs act nel corso di uno sciopero generale di 2 per proclamato per oggi. Tutti i lavoratori delle fabbriche del settore metalmeccanico e di quelle della zona di Firenze nord si sono riuniti davanti alla Esaote dove c’è una vertenza in corso e dove si sono astenuti dal lavoro anche gli aderenti a Cisl e Uil. Un altro presidio è stato attuato a Scandicci davanti ai magazzini Unicoop. Al Nuovo Pignone invece i lavoratori si sono riuniti in assemblea con Alessio Gramolati. Mobilitazione anche ad Empoli con presidio in piazza della Vittoria e a Prato con una protesta davanti alla prefettura.
Già allo scoccare della mezzanotte scorsa a Piombino, è scattato il presidio di 24 ore messo in scena da un gruppo di operai di Lucchini, Magona Arcelor Mittal e Sol e delle ditte appaltatrici, vestiti da ‘schiavi’, per dire no alla riforma del lavoro del governo Renzi in Senato. I 12 operai si sono presentati in tute bianche a righe nere, catene ai polsi a simboleggiare la schiavitù, circondati da cartelli con scritto ‘Art.18 tagliato, lavoratore incatenato’, ‘Lucchini, nemmeno un posto di lavoro può essere perso’ e ‘Piombino deve tornare a produrre acciaio’. Critiche al segretario Cgil arrivano da Mirko Lami, storico rappresentante della Fiom piombinese: “Camusso ha perso un’occasione, e lo dico in maniera costruttiva, doveva venire via dall’incontro con Renzi dicendo: facciamo uno sciopero generale il 24 e non una manifestazione il 25”.