Nel giorno dell’accordo tra le Regioni sulle regole, all’ospedale di Careggi si sono svolti stamani i primi incontri per le coppie che hanno richiesto di sottoporsi a fecondazione eterologa. Gli incontri si svolgono al reparto maternità. La prima a presentarsi è stata una coppia over 40 che risiede in un comune del Fiorentino.
Stamani intanto la Conferenza delle Regioni ha approvato all’unanimità le linee guida sulla fecondazione eterologa, ovvero le regole comuni per garantire in tutta Italia il diritto sancito dalla Corte Costituzionale: Esulta il presidente regionale Rossi, che varando per primo una delibera applicativa ha portato con sé anche le altre regioni: “Siamo convinti di aver fatto bene a partire sulla fecondazione eterologa, anche perché la tentazione di rinviare tutto era forte e la nostra iniziativa ha in qualche modo dato una spinta a tutti”. E replica alla ministra Lorenzin, che ieri è tonata sulla necessità di una normativa nazionale: “Il Parlamento ovviamente può sempre fare una legge ma per partire non serve”.
Tra le regole fissate ieri nella riunione tra tecnici e dirigenti regionali, la gratuità (o il pagamento di un ticket) per le donne in età fertile, l’ obbligo di compatibilità di fenotipo (occhi, colore della pelle) tra coppia ricevente e donatore, anonimato dei donatori ma diritto dei figli nati da eterologa di conoscere l’identità del genitori biologico dopo 25 anni – queste alcune delle prescrizioni concordate ieri nella riunione tecnica.