FIRENZE – Una città più innovativa, rigenerata, sostenibile, consapevole e colta di prima. Ecco l’idea di Firenze che il sindaco Dario Nardella ha disegnato di fronte al Consiglio Comunale, illustrando il suo “programma di mandato”, dal titolo “La città delle opportunità”, il documento programmatico sulle linee strategiche di governo che la giunta deve presentare entro 90 giorni dall’insediamento, ma che il sindaco ha voluto però portare in aula dopo meno di 2 mesi dall’entrata in carica. “Una città – ha detto – che innanzitutto deve rinnovarsi, avere il coraggio e l’ambizione di mettersi in gioco”.
Un gioco in cui la parte pubblica deve dialogare con il privato per rilanciare sviluppo, competitività e occupazione: a breve (la data stabilita l momento è il 16 settembre), si terrà una sorta di “Consiglio delle aziende”, una sorta di tavola rotonda con le principali imprese private sul modo di migliorare il rapporto di interscambio reciproco tra grandi realtà produttive, centri di ricerca, università, mondo della formazione. Nell’intenzione del sindaco, l’occasione per chiedere alle azienda cosa serve perché i giovani e gli studenti possano avere maggiori opportunità nel mondo del lavoro. E forse anche ma anche un impegno diretto e un più stretto rapporto (ed impegno economico) a favore del territorio. Scopo, ha spiegato ancora Nardella, è lavorare anche a livello di costituenda città metropolitana per creare nuovi posti di lavoro: “L’area fiorentina ha un tasso di 7,3% di disoccupazione (ben al di sotto della media nazionale del 13% – ha detto Nardella – il nostro obiettivo è arrivare sotto il 7% nel corso della consiliatura”.
Altro tasto su su più volte ha insistito il sindaco è stato quello di sviluppare al massimo le potenzialità culturali della città: apertura alle università e agli 800 mila ragazzi italiani e stranieri che ogni anno vengono a studiare a Firenze; attenzione al turismo più sano e sostenibile, da quello di qualità a quello business e legato ad un polo fieristico (Fortezza-Palacongressi) unico per la sua vicinanza; sostegno al sistema dei teatri – dal “nuovo” Teatro dell’Opera alla rinata Pergola, al recupero del Niccolini – e delle scuole di musica, del mondo dell’associazionismo culturali e di promozione sociale (Firenze rima in Italia per densità in rapporto alla popolazione). E con un idea fissa: quella di organizzare un G8 della Cultura, magari l’anno precedente quello che la città spera di ospitare nel 2017.