FIRENZE – Nel primo trimestre del 2014 le esportazioni dei distretti tradizionali toscani sono cresciute del 7,6%, meglio della media nazionale (+5,4%), rimanendo sopra i 3 miliardi di euro. Secondo il monitor del servizio studi di Intesa Sanpaolo per Banca Cr Firenze, segnali positivi arrivano anche sul fronte occupazionale: il monte ore complessivo della Cassa integrazione cala da marzo in tutte e tre le componenti (ordinaria, straordinaria e in deroga). L’export dei distretti toscani è trainato come di consueto dalla pelletteria e calzature di Firenze (+9,1%), mentre l’oreficeria di Arezzo tocca livelli record (+20,3) e nella stessa area mettono a segno rialzi significativi i flussi del distretto della pelletteria e calzature (+13%) e del tessile e abbigliamento (+19,6%). Torna a crescere il tessile e abbigliamento di Prato (+12,9%), mentre frenano le esportazioni del distretto della concia e calzature di Santa Croce sull’Arno (-4%), e del polo farmaceutico toscano (-4,9%).
Export in frenata invece per la provincia di Firenze nel primo trimestre 2014: secondo i dati della Camera di Commercio, la contrazione tendenziale è del 5,2%. Secondo l’ufficio studi della Camera, tuttavia, andando a correggere il dato negativo relativo alla meccanica (-27,5%) dovuto alla contabilizzazione delle commesse pluriennali di Ge Oil&Gas, la più grande azienda del territorio, l’export fiorentino risulterebbe in crescita del 2,6%. Riguardo ai beni di consumo non durevoli si registra un +4,6% in rallentamento nei confronti della fine del 2013 (+11,1%); crescono i flussi per il sistema moda (+6%) e in particolare il calzaturiero (+21,6%), rimangono in positivo per l’alimentare (da +11,2% a +7,8%) mentre si riduce in misura rilevante l’ammontare esportato per il farmaceutico (da +9,9% a -9,3%). I beni di consumo durevoli si caratterizzano per un andamento crescente (da +4,2% a +5,8%) con numeri positivi per elettronica di consumo (+21,3%), strumenti ottici (+234,3%) e mezzi di trasporto (+31,4%). Stabili i prodotti intermedi venduti all’estero (+0,1%): crescono gomma e plastica (+22,1%), cala la metallurgia (-26,8%).