“Sono d’accordo che Costa, che mette i soldi, debba decidere chi è il demolitore, ma il tragitto lo deve decidere lo Stato perché sono in causa ambiente e paesaggio”. Non demorde il governatore Rossi, nella sua battaglia contro il trasferimento a Genova della nave Concordia. “Se si porta a Genova – ha detto oggi Rossi ai microfoni di Radio Capital – servono almeno cinque giorni e con quel lasso di tempo le previsioni meteo diventano inaffidabili. E’ possibile un evento non previsto come un fortunale. Cioè dalla partenza dal Giglio farebbe uno slalom tra le isole toscane e poi dovrebbe trovare riparo”.
La decisione del Consiglio dei Ministri è attesa per lunedì prossimo 30 giugno, ma per molti si tratta solo di una formalità. Tra questi c’è il commissario straordinario Franco Gabrielli, ieri al Giglio per illustrare l’avanzamento dei lavori: “Obiettivo è spostare la nave il prima possibile – ha detto – se il governo dà il via libera siamo pronti per il 20 luglio”. Ma Rossi non ci sta, e citando un articolo apparso oggi sul Corriere Fiorentino, lancia un attacco mai così esplicito ai reali interessi che starebbero dietro la decisione a favore del porto di Genova: “Genova vuol dire Terminal San Giorgio, vuol dire Saipem che è controllata dal Ministero del Tesoro e da Cassa Depositi e Prestiti e collabora da anni con Fincantieri. Quindi si è scelto per ragioni diverse da quelle ambientali”.
Le dichiarazioni di rossi hanno sollevato la reazione del presidente di Confindustria Genova Giuseppe Zampini: “Guelfi e ghibellini sono ancora presenti, sono diffusi sul territorio, non soltanto nelle città toscane – ha detto – un problema che va superato” . “Chi costruisce una nave a Genova sa anche smantellarla – ha poi aggiunto – Piombino deve costruire tutto da nuovo. Mi sembra che questa discussione sia già superata in partenza: mentre a Piombino devono ancora costruirlo, qui a Genova è già tutto pronto per smaltire la Concordia” dice Zampini che aggiunge
A stemperare le tensioni è lo stesso Gabrielli: “Non servono sollecitazioni: semmai toni più moderati a tutte le latitudini nel discutere di argomenti di cui si abbia davvero conoscenza”. ” In questi due anni e mezzo di lavoro – rassicura poi – sono state sempre prese tutte le decisioni necessarie nelle varie fasi del progetto e così, per quanto di competenza, continuerà ad avvenire”
Sulla rimozione della Concordia si muove intanto anche il Movimento 5 Stelle di Grosseto, con un esposto alla procura di Grosseto e un’interrogazione parlamentare urgente al presidente del Consiglio Matteo Renzi, sui pericoli che il trasferimento cojkmporta: dai rischi d’inquinamento, alla possibilità che il relitto affondi durante le operazioni di trasporto dal Giglio. “Qualunque sia il porto che verrà scelto dal prossimo Consiglio dei Ministri – scrivono i pentastellati grossetani – non può non rilevarsi la delicatezza dell’operazione in termini di sicurezza e di protezione dell’ambiente: saranno coinvolte le aree protette e naturali sottoposte a tutela e fortemente conosciute come un attrattore turistico internazionale; dalle principali isole dellèarcipelago toscano fino alla presenza del Santuario dei cetacei”.